Un blog. Ancora una volta (minima e tecnicalia)

2019.
Ho deciso di riaprire un blog. Un diaro, un luogo dove depositare pensieri un po' più lunghi del solito status sul solito social.
Perché? Il 2018 è stato un anno difficile e intenso, con un cambio di lavoro che mi ha riportato a quella che probabilmente è la dimensione che mi è più consona: l'agenzia.
Lavorare in una agenzia di comunicazione (non una grande agenzia, una piccola agenzia, una di quelle dove si può passare dalla stesura della strategia più complessa, creativa e articolata alla modifica di un rollup senza passare dal via) è come stare in famiglia: si suda, ci si danna, si litiga, si fa la pace, si ride. Molto.
In questi ultimi anni, grazie al mio precedente lavoro per VOXmail sono stato spesso in giro a raccontare cose sull'Email Marketing e nel contempo curavo Email Marketing Blog, la risorsa italiana più completa sull'argomento: quindi i miei pensieri strettamente "business" trovavano sfogo in quel contesto. In un periodo di verticalizzazione estrema, in cui esistono guru per specifiche funzioni di specifici software, la scelta naturale poteva essere quella di continuare dritto sulla strada dell'email marketing.
E invece. In generale mi annoio facilmente, per cui figuriamoci se. Ho ripreso ad occuparmi lavorativamente di presenza online a 360 gradi, quindi un paio di mesi fa ho fatto un intervento alla Settimana della Formazione parlando di tutt'altro.
Sì, ok, ma col blog cosa c'entra?
Eh, c'entra, che è un bel modo per mettere nero su bianco appunti e idee, alle volte stupide, per la maggior parte irrilevanti, ma mie.
Poi c'è il fatto dei Social: sono diventati difficili. Noiosi quando va bene, fastidiosi nella maggior parte dei casi: è un rant da vecchio babbione, ma il mio social ideale era FriendFeed (il socialino), frequentato da qualche centinaio di pazzi che stanzettavano, si pugnalavano alle spalle, si odiavano, flirtavano, eppure ancor oggi sono capaci di gesti umani di incredibile bellezza.
Ecco, secondo me non è caso che tanti altri esuli di FriendFeed stiano in questi giorni rimettendo mano ai loro vetusti diari digitali: si torna a casa, un po' alle origini, in un terreno sicuro, che però pare in questo momento poter concedere un respiro diverso dal diluvio di banalità e orrore che in questi mesi inonda i social.
Userò questo spazio non solo per questioni professionali: chi mi conosce sa benissimo che considero artificiosa e inutile la distinzione fra l'io lavorativo e l'io extralavorativo. Dunque sicuramente avranno spazio le arti marziali storiche, che da 12 anni sono per me un impegno costante e continuo, così come la musica, il teatro, forse persino qualche piccolo racconto.
Uno spazio mio, dicevo: da qui anche la scelta della piattaforma, un Cms Flatfile, senza database, moderno e agile. Grav è un progetto bellissimo, con una community viva e pulsante: dategli una possibilità, vi piacerà.
Comments:
Blog Comments powered by Disqus.